Giù lo smartphone, su lo sguardo

Giù lo smartphone, su lo sguardo

PROBLEMA

Secondo i dati diffusi da Apple, gli utenti iPhone sbloccano in media il cellulare 80 volte al giorno, ma ci sono ragionevoli motivi per credere che questo dato possa essere generalizzato a tutti i possessori di smartphone1.

Se invece consideriamo le statistiche relative a quante volte tocchiamo semplicemente il cellulare durante il giorno, vediamo come questo dato supera le duemila volte2. E, percentuale ancora più impressionante, il 66% delle persone tende a sottostimare la sua dipendenza dal cellulare2.

Questo ha sicuramente un grande impatto sociale: quante volte siamo tentati di interrompere le interazioni faccia a faccia per controllare il nostro smartphone? Secondo una ricerca condotta di Nudge Unit Italia3, il 21% del tempo trascorso in pub e ristoranti viene impiegato utilizzando il telefono, anziché parlando faccia a faccia. Troppo spesso, gli smartphone vengono utilizzarli in modo eccessivo in momenti destinati all’aggregazione sociale, riducendo considerevolmente le interazioni tra le persone, con una conseguente perdita di opportunità di arricchimento relazionale e personale.

BEHAVIORAL INSIGHT

Lo smartphone è una costante tentazione. Spesso i cellulari sono impostati in modo da presentare delle notifiche molto salienti (salience bias), che catturano l’attenzione perché segnalate da suoni e luci. Le notifiche funzionano come gratificazioni immediate: secondo il bias dell’hyperbolic discounting, leggerle subito è appagante, mentre aspettare e rimandare la lettura a dopo può essere frustrante. Se le altre persone al tavolo a loro volta guardano spesso lo smartphone, creano una pressione sociale ed un effetto role modeling che ci induce a comportarci come loro, anche se non è un nostro reale desiderio.

AZIONE

Abbiamo ideato e sperimentato un intervento basato sull’uso di semplici scatole porta-smartphone, poste al centro del tavolo in locali pubblici. Un adesivo sulla scatola mostra uno smartphone accompagnato dalla frase “Sei davvero social? #posalo”. La scatola è un nuovo elemento saliente che invita a riporre lo smartphone in un posto che “nasconde” le notifiche e ne riduce la salienza. 

Il device, a quel punto, è sotto gli occhi di tutti: la pressione sociale si inverte, allungare la mano per prenderlo diventa un gesto fuori dalla norma di gruppo.

 Lo slogan stampato sull’adesivo, infine, aiuta ad attivare un comportamento in linea con i propri reali valori

La conseguenza positiva dell’intervento è che, in una sola serata, la percentuale di volte in cui tutti i soggetti seduti allo stesso tavolo hanno usato lo smartphone si è pressoché azzerata, mentre le interazioni faccia a faccia hanno subito un aumento significativo in quantità e qualità.  

CB

Il Conformity Bias, descritto
anche come pressione sociale, è la nostra tendenza ad allinearci ai comportamenti delle altre persone con cui siamo – anche solo temporaneamente – in gruppo.
I comportamenti degli altri diventano automaticamente un modello su cui plasmare il proprio comportamento, nel bene e nel male.

SB

Il Salience bias descrive la tendenza degli esseri umani a focalizzarsi sugli stimoli che catturano l’attenzione e ad ignorare quelli che non sono degni di nota. Gli elementi

del contesto maggiormente disponibili e visibili orientano le nostre scelte.
Lavorando su aspetti percettivi o affettivi, è possibile migliorare i processi decisionali delle persone.

Intervento realizzato in collaborazione con:
Nudge logo
Ogilvy

1 Longhitano, L. (2016). Sblocchiamo lo Smartphone 80 volte al giorno. Wired. https://www.wired.it/mobile/smartphone/2016/04/21/sblocco-smartphone-80-volte-al-giorno/
2 Winnik, M. (2016). Putting a finger on your phone obsession. Mobile touches: a study on how human use technology. Dscout. https://blog.dscout.com/mobile-touches
3 Dati rilevati in una ricerca del 2017 condotta dal gruppo di ricerca Nudge Italia, svolta in diversi locali pubblici milanesi