"Ulysses And The Sirens", 1867, Léon Belly

Il Nudging, Ulisse e le sirene

di Massimo Cesareo || Da qualche giorno in tutt’Italia è iniziata la fase 2 con l’allentamento delle misure restrittive. Sarà questo un momento molto delicato. Abbiamo ora la possibilità di far visita ai nostri cari, di svolgere attività motoria e alcuni di noi hanno ricominciato a lavorare in modo più o meno regolare. 

Aumenta dunque la libertà di movimento, ma con questa aumenta anche la possibilità di entrare in contatto con altre persone e dunque il rischio di contagio. Cosa possiamo fare per ridurre al minimo tale rischio? Le scienze del comportamento ci offrono alcuni utili spunti.

Da anni ormai molti studi hanno messo in luce come in alcune circostanze le persone prendono decisioni di pancia, dettate da emozioni e in modo automatico. In altre parole, siamo a volte più simili a Homer Simpson che a Capitan Spock.

Ad esempio, tutti sappiamo che utilizzare lo smartphone mentre guidiamo è rischioso. Ma quanti di noi, allertati da una notifica, dimenticano ciò che sanno e iniziano a utilizzarlo ugualmente mentre sono al volante? 

Ci sono molti esempi di questo tipo che ci mostrano chiaramente una cosa: siamo meno razionali di quanto pensiamo e siamo molto influenzabili dall’ambiente che ci circonda. Sappiamo in realtà di più: siamo prevedibilmente irrazionali, ovvero in molti casi possiamo prevedere con sufficiente precisione in quali situazioni le persone si comporteranno con più probabilità in modo poco saggio.

Perché è utile sapere queste cose? Perché riguardano molti di noi, a maggior ragione in questo periodo. Siamo stati chiusi nelle nostre case per molte settimane, abbiamo il forte desiderio di abbracciare i nostri cari e di star loro vicini. È un momento in cui le nostre emozioni possono facilmente prevalere sulla nostra ragione. 

Cosa possiamo fare allora per rimanere al sicuro? Dobbiamo fare in qualche modo ciò che fece Ulisse per resistere alle sirene: si fece legare all’albero maestro della sua nave per non farsi ingannare dal loro canto. Per noi questo canto è rappresentato dai nostri impulsi e automatismi. E uno dei modi che abbiamo per non farci ingannare è rappresentato dal nostro ambiente. Dobbiamo in altre parole predisporre i luoghi in cui ci muoveremo in modo che ci aiutino a mettere in atto comportamenti saggi e che riducano inutili rischi.

"Ulysses And The Sirens", 1867, Léon Belly
Ulysses And The Sirens, 1867, Léon Belly

Nel mondo delle scienze del comportamento, questo obiettivo viene perseguito da un’approccio che prende il nome di Nudging tradotto in italiano come “spinta gentile“. Cerchiamo, in altre parole, di progettare l’ambiente in modo che aiuti le persone a comportarsi nel modo in cui vorrebbero e a far scelte più in linea con i loro valori. Tutto ciò lasciando loro la piena libertà di scegliere comportamenti alternativi.

Per far ciò abbiamo diversi strumenti a nostra disposizione: possiamo ad esempio rendere più visibili alcuni dettagli dell’ambiente o utilizzare dei promemoria che ci ricordino di mettere in atto alcuni comportamenti in determinati momenti della giornata. 

Una piccola iniziativa, in questo senso, è rappresentata da washyourlyrics.com. Posto che il tempo stimato per lavare accuratamente le mani dovrebbe essere di circa 40-60 secondi, andando sul sito è possibile scaricare un infografica che mostra come andrebbero lavate le mani.

Ma il sito non si limita a questo. Per rendere più divertente l’iniziativa, i loro ideatori hanno inserito al suo interno una funzione che rende possibile creare un poster personalizzato. Possiamo infatti cercare una canzone di nostro gradimento e il sito genererà un’infografica nella quale sotto ogni passaggio della procedura corretta per lavarsi le mani viene proposta una didascalia con una parte del testo della canzone da noi scelta (vedi immagine). È possibile dunque stampare tale infografica e appenderla, ad esempio, in prossimità del lavandino.

Questo è solo un piccolo esempio che può essere utile per mettere in luce come possiamo strutturare il nostro ambiente per promuovere comportamenti di prevenzione.

In generale, come suggeriscono Richard Thaler e Cass Sunstein nel loro best seller “Nudge: la spinta gentile“, dobbiamo ricordarci di considerare anche i piccoli dettagli del nostro ambiente. A volte sono sufficienti dei piccoli nudge per aiutarci a compiere scelte virtuose.

Se leggi l’articolo e ti vengono dei dubbi o vuoi approfondire ulteriormente, puoi contattarci: info@abetterplace.it