“Noi siamo quello che scegliamo di essere. Ora scegli!”
Willem Dafoe
Green Goblin

Imparare a scegliere

Come vogliamo che siano in nostri giovani? Sereni, motivati, capaci di interpretare e adattarsi alla realtà che ci circonda, capaci di disegnare il proprio futuro, consapevoli delle proprie attitudini, desiderosi di imparare, buoni cittadini, attenti alla salute fisica e mentale, dotati di intelligenza emotiva, aperti al cambiamento e altro ancora… Tutti noi desideriamo fortemente questo per i nostri figli, i nostri studenti e per noi stessi. Ma per quali ragioni spesso tendiamo ad allontanarci dai nostri obiettivi e da quello a cui teniamo ardentemente? Mancanza di visione, scarsa capacità di mettere in pratica i propri obiettivi, carenza di motivazione, in senso più ampio la causa è quasi sempre da ricercare nelle nostre scarse abilità di prendere decisioni e soprattutto nel fatto che purtroppo nessuno ci insegna come “imparare a scegliere”.

Per queste ragioni noi abbiamo scelto, sì abbiamo deciso che è arrivato il momento di aiutare la scuola a integrare queste competenze nei percorsi educativi e didattici, e per far questo abbiamo costruito degli strumenti pratici e di facile applicazione che possano essere utilizzati da tutti: studenti, docenti, genitori e dirigenti scolastici.

Il nostro approccio

Utilizziamo tecniche e metodologie basate su evidenze scientifiche di economia comportamentale e di scienze del comportamento. Ci basiamo su studi e ricerche che adattiamo in chiave pratica e focalizzata allo specifico contesto nel quale siamo chiamati a intervenire, esplorando l’ambiente di riferimento e ricercando le possibili barriere al cambiamento (bias, euristiche, pregiudizi, …), in modo da costruire interventi per favorire i cambiamenti comportamentali desiderati, attraverso il ridisegno di contesti fisici e verbali. La nostra missione è indirizzare ciascuno di noi verso scelte individuali e sociali migliori, avvicinando così il più possibile – attraverso buone scelte – ciò che desideriamo essere, al ciò che siamo.

Con chi lavoriamo

Per aiutarli a comprendere come le decisioni che prendiamo quotidianamente plasmano il nostro futuro e per orientarli nell’affrontare scelte scolastiche e lavorative. Per fare acquisire consapevolezza di come le scelte che prendono siano fortemente influenzate dal contesto in cui le prendono, dal modo in cui ricevono le informazioni e dalla “visione” del mondo che viene loro proposta. Per farli quindi diventare dei decisori più consapevoli.

Per fornire strumenti utili per mantenere alta la motivazione dei propri studenti e costruire esperienze di apprendimento efficaci ed inclusive, facilitando la creazione di un clima di fiducia e di collaborazione in classe.

Per aiutarli a leggere e interpretare i propri comportamenti e quelli dei propri figli, riuscendo a scoprire come supportarli al meglio nel loro percorso di crescita.

Per affiancarli nel processo di trasformazione in “architetti delle scelte”, fornendo loro gli strumenti necessari per disegnare e costruire contesti didattici ed educativi attivanti, riuscendo a responsabilizzare e motivare le persone che si relazionano nell’ambiente scolastico e a gestire le complessità organizzative e di interazioni che caratterizzano la scuola.

In quali aree

Comprendere cosa condiziona la nostra motivazione e come sia possibile agire per mantenerla elevata.

Come si crea e come si gestisce la motivazione degli studenti? Cosa può fare un docente per favorire buone decisioni, cooperazione, impegno? Oggi sappiamo che l’ambiente, inteso come contesto fisico, sociale e verbale in cui ci troviamo, ha un influsso potente sulle nostre azioni. In economia comportamentale la motivazione è vista come un processo: dinamica, multicomponente, contestualizzata e influenzabile.  Tutte leve a favore di chi, come docente, deve poterla stimolare.

Costruire ambienti che favoriscano l’attenzione e l’apprendimento.

I contesti scolastici sono fatti di regole, segnali, comunicazione, modalità di insegnamento, relazioni, di ambienti fisici e ora anche digitali. Una progettazione armonica di tutti questi elementi mettendo al centro gli studenti e il loro modo di reagire agli stimoli fa la differenza nel riuscire a catturare la loro attenzione e nel rendere l’apprendimento non un dovere ma un processo naturale. Crediamo, cosi come evidenziato anche dalla Comunità Europea  (2006/962/CE) che tra competenze chiave per l’apprendimento permanente, ci sia quella di imparare ad imparare, ossia “l’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni”. In questo crediamo che l’economia comportamentale abbia molto da dare a tutti noi.

Incrementare l’inclusione in ambito scolastico e gestire al meglio i conflitti.

La presa di consapevolezza di come funzioni il nostro processo decisionale, di quali siano gli errori ricorrenti in cui tendiamo a cadere e dell’importanza rivestita dal contesto fisico e verbale nell’indirizzare il nostro modo di agire rappresenta uno dei fondamenti per riuscire a comprendere cosa stia alla base della nascita di un conflitto e come questo possa essere gestito.

Atteggiamenti poco inclusivi molto spesso vengono messi in atto a livello inconscio, inconsapevolmente intervengono pregiudizi, vengono utilizzare parole o formulate frasi che creano un contesto verbale poco favorevole, all’interno del quale gli studenti prendono le proprie decisioni.

Promuovere l’osservanza delle regole e il reciproco rispetto a scuola.

Sono tantissimi i bias cognitivi che intervengono quando dobbiamo rispettare delle nuove disposizioni. Conoscerli risulta fondamentale per disegnare interventi che semplifichino il più possibile i processi necessari affinché il comportamento desiderato venga messo in atto, ma anche per adottare le modalità di comunicazione più adeguate per favorire la compliance.

Orientare verso comportamenti sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale.

Per favorire comportamenti sostenibili è necessario lavorare su diversi livelli di consapevolezza: occorre far prendere coscienza delle conseguenze delle proprie scelte, riuscendo a far rendere pienamente conto che le conseguenze dipendono da ciò che, momento per momento, scegliamo di fare. E’ necessario inoltre lavorare sui valori che sono il vento portante delle nostre decisioni: vanno identificati, coltivati, negoziati e rispolverati periodicamente. Interventi di nudging rappresentano soluzioni efficaci ed efficienti per creare coerenza fra ciò che pensiamo (i valori e gli ideali a cui facciamo riferimento) e ciò che diciamo e facciamo (le nostre azioni quotidiane, che in molti casi possono risultare dissonanti).

Favorire un utilizzo consapevole ed equilibrato della tecnologia

I bambini oggi nascono in contesti iperdigitalizzati: prima si riflette su come guidarli ad usare in modo consapevole i dispositivi, meglio è. L’economia comportamentale ci aiuta a rispondere in modo scientifico e innovativo a domande quali: Cosa induce i ragazzi a passare così tante ore con lo smartphone e in generale con il digitale? Come guidare gli adolescenti ad un uso sano e consapevole dei media digitali? Come aiutarli a gestire la propria privacy e identità online?

Incentivare scelte alimentari più sane

Per promuovere stili alimentari più sani all’interno del contesto scolastico si può lavorare sul livello di consapevolezza del legame tra alimentazione e salute ma questo sicuramente non basta: sappiamo come per tutti noi, ma soprattutto per i giovani, sia difficile agire oggi pensando a conseguenze future. E’ importante quindi capire come disegnare contesti che guidino oggi le scelte alimentari, dal disegno adeguato delle mense scolastiche, alla modalità di proposizione degli alimenti stessi. A seconda dell’età l’approccio può essere più o meno ludico.

Favorire cambiamenti comportamentali, analizzando e rimuovendo le barriere al cambiamento.

Un modo diverso di guardare al cambiamento, proposto dall’Economia Comportamentale, è quello dei processi decisionali. Una nuova idea, nuovi comportamenti, nuove abitudini, possono essere visti come scelte, come conseguenze delle nostre decisioni. Le innovazioni sono scelte disruptive, che rompono con il passato e con abitudini radicate. Che cosa le genera? Cosa le frena? Come possono essere promosse?

Con quale metodo

Costruiamo percorsi formativi a scuola o in modalità online, singoli workshop, attività laboratoriali o interventi di affiancamento sul campo disegnati sulle specifiche esigenze del contesto nel quale siamo chiamati a operare. Ogni attività formativa, indipendentemente dalla durata del percorso, si compone di quattro momenti fondamentali:

Dopo un approfondito colloquio iniziale con il responsabile della formazione, viene chiesto all’intero gruppo dei partecipanti di rispondere a un breve questionario online per individuare quali siano, dal loro punto di vista, i bisogni e le criticità dell’ambiente nel quale intervenire. Questo permette al formatore di fornire durante il corso una lettura delle specificità del contesto alla luce dell’economia comportamentale e di stimolare così i partecipanti a individuare in autonomia dei possibili casi ed esempi di applicazione sui quali lavorare insieme in aula.

La prima parte di ogni percorso formativo prevede un’introduzione sugli strumenti di economia comportamentale, razionalità limitata e sulle tecniche d’intervento di architettura delle scelte, da mettere in pratica durante il corso. Per mantenere alta l’attenzione siamo soliti utilizzare anche in questa fase di introduzione più teorica tecniche interattive di coinvolgimento (quiz, lavori di gruppo, giochi di ruolo).

A seconda del tema sul quale la scuola intende focalizzarsi, il percorso può prevedere sessioni laboratoriali nelle quali i partecipanti, divisi in piccoli gruppi, lavorano in maniera guidata su casi o applicazioni specifiche individuati insieme durante il corso, applicando le tecniche di economia comportamentale e architettura delle scelte apprese in precedenza.

Dopo le sessioni laboratoriali, si passa alla messa in atto di reali interventi di cambiamento comportamentale sul campo. Questa fase può essere svolta in autonomia dai partecipanti al corso o essere affiancata da noi attraverso un percorso di behavioral mentoring

A conclusione del singolo workshop o di un percorso più ampio, è prevista sempre una fase di discussione aperta e di elaborazione condivisa, per presentare e analizzare eventuali lavori di gruppo, per approfondire ulteriormente esempi o casi pratici e per agevolare il processo di apprendimento ripercorrendo a ritroso le varie tappe del percorso di scoperta fatto insieme.