8 suggerimenti per promuovere l’aderenza alle regole

In che modo le scienze comportamentali possono essere d’aiuto ai policy maker durante l’era del COVID-19? In questo articolo,
Siddharth Ramalingam fornisce una checklist, articolata in 8 punti, da tenere a mente quando si vogliono fornire istruzioni ai cittadini per fare in modo che aderiscano con più facilità alle regole:

  1. Fornire istruzioni specifiche e utilizzabili: le istruzioni fornite dovrebbero sempre indicare comportamenti concreti (qual è il comportamento desiderato?) e ben definiti nello spazio e nel tempo (dove e quando il comportamento va messo in atto?). Più le indicazioni fornite sono specifiche, maggiore è la probabilità che vengano seguite.
  2. Proporre regole semplici da seguire: è fondamentale proporre regole o istruzioni ben calibrate sul contesto in cui vengono fornite. Anche regole molto semplici potrebbero infatti essere in alcuni casi molto complesse da seguire a causa di variabili contestuali che non dipendono dalle persone che sono chiamate a rispettarle. Se, ad esempio, uno spazio è molto piccolo e gli ingressi non sono ben contingentati sarà difficile tenere la distanza anche nel caso in cui la persona sia ben disposta a farlo.
  3. Comunicare nella giusta “cornice”: qual è la modalità in cui le istruzioni proposte dovrebbero essere formulate per sortire un migliore risultato? Si parla in questo caso di come far leva sull’effetto framing (per approfondire vedi anche il presente articolo del nostro osservatorio).
  4. Fornire informazioni semplici da comprendere: come già descritto in un precedente articolo del nostro osservatorio, rendere più facili da comprendere concetti complessi è importante se vogliamo comunicare in modo efficace. Quando infatti il carico cognitivo necessario per elaborare un’informazione è troppo elevato, diventa più probabile che alcune informazioni vengano perse o male interpretate.
  5. Essere credibili: chi veicola un’informazione o una regola può avere un impatto fondamentale sull’aderenza alla stessa. Se chi la comunica è considerato dalle persone a cui si rivolge inaffidabile o non credibile, difficilmente avrà presa su di esse. È dunque importante far percepire ai destinatari delle informazioni fornite che il mittente è dalla loro parte e sta agendo nei loro confronti con i migliori intenti.
  6. Utilizzare sanzioni e restrizioni: in alcuni casi può diventare necessaria l’applicazione di sanzioni o di restrizioni per l’accesso a determinati spazi e/o servizi a chi non rispetta le regole. Qualora l’utilizzo di tali misure si renda indispensabile è importante fare in modo che le persone comprendano in modo chiaro che il costo derivante dal non rispettare le regole sia maggiore rispetto ai possibili benefici che possono trarre dalla violazione delle stesse.
  7. Far leva sulle reti sociali: l’effetto di altre persone sul nostro comportamento è noto a tutti. In particolare siamo influenzati da persone che per noi rappresentano buoni modelli da seguire. Comprendere quali “attori” all’interno di una rete sociale siano più influenti per un numero elevato di persone può dunque essere molto utile per promuovere comportamenti protettivi (pensiamo, ad esempio, all’impatto delle dichiarazioni di alcuni personaggi del mondo dello spettacolo o dello sport sull’opinione pubblica).
  8. Basarsi su evidenze: è infine utile che chi si occupa di sviluppare comunicazioni utili a promuovere comportamenti desiderabili ponga al vaglio empirico le intuizioni emerse nelle fasi di progettazione al fine di comprendere cosa possa funzionare meglio.

L’articolo si conclude sottolineando come gli 8 punti elencati non debbano essere considerati come una ricetta magica che garantisce in automatico l’aderenza alle regole e alle istruzioni proposte. Tuttavia questi e altri insight derivanti dalle scienze comportamentali possono rappresentare uno strumento aggiuntivo a quelli già esistenti per promuovere comportamenti protettivi nell’era del COVID-19.

Fonte

https://thedecisionlab.com