Solo il 10% dei progetti di cambiamento nelle aziende italiane raggiunge pienamente gli obiettivi prefissati​.[1]

Aziende e Ambiente di Lavoro

Siamo tutti in costante difficoltà nel capire, prevedere il futuro e nel prendere buone decisioni. E quando si parla di decisioni sul lavoro, questo influisce sulla performance dell’organizzazione.

Le persone prendono spesso decisioni irrazionali e non proficue per sé e per gli altri, dovute a bias cognitivi e all’utilizzo di scorciatoie mentali (euristiche) che semplificano e velocizzano la presa di decisioni.
Vivere bene i cambiamenti è, senza dubbio, una questione di decisioni. La ricerca dimostra però che le persone, per natura, sono avverse al cambiamento e proprio per questo tendono a manifestare in pieno la propria irrazionalità quando si tratta di affrontare (e progettare) i cambiamenti.

La buona notizia è che le decisioni possono essere accompagnate. Le scienze del comportamento ci forniscono le basi per comprendere in modo approfondito il “fattore umano” che caratterizza tutti gli individui quando affrontano il cambiamento. Attraverso i metodi e strumenti che ci forniscono l’architettura delle scelte e il nudging (braccio armato delle scienze del comportamento),  possiamo costruire contesti progettati attorno alle persone per indirizzare e sostenere le buone decisioni e gestire al meglio il cambiamento. Gli interventi di architettura delle scelte sono quindi un ingrediente fondamentale per affrontare un serio progetto di change management.

Rispondiamo a diversi bisogni:

Governance

L’economia comportamentale applicata al change management utilizza principi psicologici per comprendere e orientare il comportamento umano. Tecniche come il “nudging” e la riduzione dei bias cognitivi possono facilitare l’adozione di nuovi processi, migliorare l’engagement e promuovere una cultura aziendale positiva.

Identificare e ridurre i bias cognitivi aiuta a prendere decisioni più obiettive durante le fasi critiche tipiche di percorsi di fusione. L’approccio comportamentale può migliorare la comunicazione e la collaborazione tra i team, supportando una transizione più fluida e efficiente.

Supportare l’apertura di una mentalità di sostenibilità a 360° per costruire un vero ecosistema di valore condiviso; aiutare a prendere decisioni operative migliori che riflettano le pratiche, le strategie e i valori della sostenibilità.

Strutturare delle strategie di comunicazione aziendali avendo presente gli obiettivi comportamentali alla base dei messaggi che si vogliono comunicare, permettendo quindi di rendere le comunicazioni più efficaci attraverso tutti i touchpoint a disposizione.

I Key Behavioral Indicators (KBI) sono metriche utilizzate per misurare e monitorare i comportamenti specifici all’interno di un’organizzazione che influenzano le performance aziendali. A differenza dei Key Performance Indicators (KPI) che misurano i risultati finali, i KBI si concentrano sui comportamenti che portano a questi risultati. Consentono un approccio proattivo alla gestione delle performance.

Lavoratori

Far aderire meglio le persone ai valori aziendali, coinvolgendole in cambiamenti organizzativi rilevanti e rendendole parte attiva del cambiamento.

Incoraggiare i dipendenti a mettere in atto comportamenti sostenibili dal punto di vista sociale ed ambientale comprendendo le loro barriere e agendo di conseguenza.

Incoraggiare i dipendenti ad adottare tecnologie nuove o esistenti per aumentare l’efficienza e ridurre i costi, mettendo al centro la comprensione delle umane resistenze al cambiamento.

Creare contesti aziendali che favoriscano il benessere psico-fisico dei propri dipendenti attraverso le scienze comportamentali.

Creare contesti aziendali che favoriscano l’inclusione di tutti i lavoratori, lavorando sia sugli ambienti, che sul contesto verbale e sociale.

Riduzione costi

Migliorare le modalità di lavoro e rivedere processi tenendo in conto il “fattore umano” cioè le modalità in cui le persone li affronteranno, i loro bias e le loro resistenze.

Stabilire obiettivi chiari e fornire ricompense per il raggiungimento di questi obiettivi, rendendo il lavoro quotidiano più coinvolgente e motivante.

Implementare programmi di riconoscimento e ricompensa basati su principi di economia comportamentale può aumentare la soddisfazione e l’engagement dei dipendenti, riducendo i costi associati al turnover.

Promuovere comportamenti salutari tra i dipendenti può ridurre i costi sanitari aziendali. Utilizzare la Nudge Theory può aiutare a diminuire l’assenteismo e migliorare la salute generale dei dipendenti, riducendo le spese mediche a carico dell’azienda.

Migliorare la sicurezza sul lavoro attraverso l’uso di tecniche di “nudging” e la riduzione dei bias cognitivi. Questi approcci possono aiutare a promuovere comportamenti sicuri tra i dipendenti, come l’adesione a protocolli di sicurezza e l’uso di dispositivi di protezione individuale. L’analisi dei dati comportamentali può identificare aree di rischio e progettare interventi mirati per prevenire incidenti e migliorare la cultura della sicurezza aziendale.

Clienti

Indirizzare i clienti a compiere una determinata azione utile a loro e all’azienda, comprendendo il loro modo di prendere le decisioni (es. aumentare tasso di risposta a mail di sollecito; seguire determinati percorsi, ecc.).

Incoraggiare i clienti a mettere in atto comportamenti sostenibili comprendendo le loro barriere e agendo di conseguenza.

Comprendere i propri clienti attraverso studi e segmentazioni dei clienti basati sui processi decisionali che portano all’adozione di un servizio o all’acquisto di un prodotto.

Aumentare la fidelizzazione di clienti comprendendo eventuali resistenze a riconfermare il servizio o l’acquisto fatto e studiando programmi di fedelizzazione personalizzati.

Accompagnare i clienti nelle proprie decisioni: ridurre i bias cognitivi aiuta i clienti a fare scelte più informate e soddisfacenti.

Lavoriamo in diverse aree:

Persone e
Organizzazione

Aiutiamo le persone ad essere consapevoli dei processi di base che regolano le risposte umane e ad avere gli strumenti per intervenire su questi processi per migliorare il proprio comportamento e quello delle persone con cui collaborano.

Lavoriamo sullo sviluppo di competenze trasversali con un approccio guidato da economia e scienze comportamentali.

Alla fine dei nostri percorsi i partecipanti sono in grado di applicare ed utilizzare metodi e strumenti di architettura delle scelte.

Funzioni e
processi aziendali

Interveniamo su ambiti e problemi specifici di alcune funzioni aziendali analizzandoli dal punto di vista decisionale, proponendo interventi su misura, co-progettati con team di lavoro interni alle organizzazioni.
Alcuni esempi di funzioni con cui lavoriamo: HR, Mobility, Compliance, Security, Sustainability Managers.

Ambienti e canali fisici
e digitali

Accompagniamo la creazione di ambienti fisici e digitali che, partendo dall’analisi del processo decisionale di chi questi spazi li vive, siano in grado di promuovere buoni comportamenti. (es: vivere meglio all’interno di open space, avere comportamenti rispettosi degli altri e dell’ambiente, fruire correttamente un servizio online, utilizzare una piattaforma/app aziendale, ecc.)

[1] AssoChange (2022)

Alcuni dei nostri interventi

Dalla teoria alla pratica: scopri come abbiamo applicato le scienze comportamentali in vari contesti.

Sei interessato a questi temi?