Di Beatrice Conte Jr.

Negli ultimi anni si è spesso sentito parlare di modificare la viabilità delle grandi città e dei centri urbani per ridurre il traffico urbano. Si è pensato a soluzioni come aumentare le zone a traffico limitato, le corsie riservate agli autobus oppure chiudere i centri città alle auto e renderli zone completamente pedonali. Queste iniziative, sono spesso rimaste proposte che non sono state prese seriamente in considerazione o che non si sono diffuse, nonostante sia evidente che muoverci a piedi o in bici sarebbe un’ottima soluzione al traffico urbano.

Non perderti la prima parte di questo articolo, in cui abbiamo approfondito questi temi attraverso l’ottica della Psicologia Comportamentale e dell’Architettura delle Scelte.

Il cambiamento nelle nostre città non è utopico.

Basti pensare ad alcune città come Amsterdam, che della mobilità lenta hanno fatto il loro punto forte. Ciò che è degno di nota del caso di Amsterdam, è il fatto che proprio questa città prima di diventare una città a trasporto lento era una città come tante altre, congestionata dal traffico urbano. Il cambiamento che la città di Amsterdam è riuscita a portare e mantenere è frutto di scelte urbanistiche tattiche che possono essere interpretate utilizzando le lenti dell’Economia Comportamentale e dell’Architettura delle Scelte. Infatti, le amministrazioni sono riuscite a disincentivare l’uso delle auto lavorando su più livelli per rendere l’uso della bicicletta l’opzione più semplice da utilizzare. Hanno, da un lato, ridotto il numero di parcheggi disponibili nel centro città rendendoli un bene comunale a cui si può accedere solo per un anno previa richiesta, dall’altro, hanno aumentato le rastrelliere per le bici lungo le strade, nei parchi, fuori dagli uffici, dalle stazioni. In più, hanno curato la viabilità ciclabile dotandola di molte più corsie all’interno della città, riducendo quelle percorribili dalle automobili.

Rendere le piste ciclabili più sicure e percorribili ha permesso alle persone di poter muoversi liberamente all’interno della città abbattendo buona parte delle barriere descritte sopra. Pensate a che cosa vuol dire cambiare il mezzo che viene utilizzato di default dai cittadini di un’intera città. Cambiare i comportamenti della maggioranza significa anche fare molta meno fatica a cambiare i comportamenti della minoranza. In quanto esseri umani, tendiamo, infatti, a conformarci al comportamento di chi ci sta, anche temporaneamente, intorno. Tradotto in altre parole: una bici chiama altre bici.

E per coloro che arrivano da fuori? Nessun problema. Il collegamento di mezzi pubblici e piste ciclabili è ottimale e, soprattutto, puntuale. Se noi siamo abituati a vedere chilometri e chilometri di strade, lì si possono ammirare altrettanti chilometri di piste ciclabili. Ovviamente, è anche possibile notare nelle aree extraurbane più automobili, che non sono un mezzo sconosciuto, bensì non sono più la norma. Per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici per lunghe tratte, le ferrovie dello stato gestiscono anche un servizio di bike sharing che fornisce biciclette a tutti coloro che arrivano in stazione. In questo modo, si riduce al minimo la probabilità che venga presa l’automobile e si semplifica la pianificazione del tragitto da parte dei cittadini (che diventa a carico delle ferrovie!).

Quest’ottica green di Amsterdam ha anche un altro lato positivo, motivo per il quale dovremmo guardare alla capitale dei Paesi Bassi come un modello da cui trarre ispirazione, un obiettivo da raggiungere: il benessere psicologico dei suoi cittadini. L’anno scorso, Amsterdam è stata definita dall’ANSA come la città con lo stile di vita più salutare rispetto ad altre 44 città in tutto il mondo¹.

Amsterdam è riuscita a raggiungere quest’obiettivo perché ha investito nel benessere delle persone, ponendole al centro della vita cittadina e creando una città a misura delle esigenze dei suoi cittadini (e a misura di bicicletta!). Porre al centro le persone per sviluppare ambienti, contesti e città che ci accompagnino a fare scelte migliori per sé e per l’ambiente è il ruolo dell’Architettura delle Scelte. Gli esperti del comportamento sono al servizio di città e amministrazioni pubbliche per rendere le città più salutari e sostenibili.


Amsterdam, prima e dopo.
Fonte: @Amstedam archieves, @schlijper.nl today